Campobasso - Vintage su Quattro Ruote

Città invasa dai vecchi modelli Lancia: "Presto un raduno nazionale"

 

Ha toccato anche Campobasso il raduno d’auto d’epoca interamente dedicato ai modelli Lancia della serie Beta che hanno in passato fatto la fortuna della storica casa automobilistica piemontese. Soddisfatti gli organizzatori che annunciano: "Proveremo a fissare un raduno nazionale, potrebbe essere una occasione anche per far conoscere il Molise"

di Redazione Campobasso


 

Un omaggio alla storica Lancia Beta, un omaggio itinerante per luoghi simbolo della regione che ha fatto tappa anche a Campobasso.

Berline, Coupè, Hpe, Spider, Montecarlo e Beta Trevi sono i modelli della storica casa automobilistica piemontese che hanno colorato le strade del capoluogo in vista della giornata di domani, quando è prevista la seconda e ultima giornata del raduno con tappa a Sepino.

«Siamo contenti – il commento di uno degli organizzatori – del numero di adesioni per questo raduno. Ogni anno, 
anche più di una volta l’anno, ci piace rimettere insieme queste vere e proprie opere d’arte delle quattro ruote e continueremo a farlo affinché non si perda il gusto di portare in giro questi gioielli».

Un marchio che nel tempo ha significato stile e eleganza e che ha contribuito a portare in auge il senso del made in Italy. E in Molise, per ammissione degli stessi organizzatori del raduno e veri e propri censori del patrimonio Lancia in regione, di esemplari non ve ne sono pochi: «Di esemplari Lancia in Molise ce ne sono tanti, di modelli storici e che hanno fatto la fortuna degli italiani e della stessa casa automobilistica.

 

Noi nel nostro piccolo cerchiamo di non disperderlo questo patrimonio, e per il futuro abbiamo intenzione di organizzare un raduno nazionale molto più vasto e non solo dedicato ai modelli Beta. Sarebbe bello ospitare qui in Molise un po’ tutte le tipologie di quattro ruote Lancia che sono sparse in tutta Italia. Sarebbe anche un’occasione per far conoscere la nostra regione ai tanti italiani che la ignorano e che non ne conoscono le sue bellezze paesaggistiche».

(Pubblicato il 28/04/2012)

5° Raduno Lancia Beta 27 – 28 Aprile 2012 Campobasso

 

Lo scorso anno andai a trovare gli amici “Betisti” al loro meeting annuale organizzato sulle sponde del Lago d’Orta. Ero un “infiltrato” a bordo di una vettura Lancia ma non a tema con il raduno.

Alla fine di quell’appuntamento intuii subito che la meta per l’anno successivo sarebbe stata Campobasso, città degli amici Santina e Giuseppe, due carissime persone emblema della freschezza e della gioventù, le quali, per conoscere il nostro “Bel Paese” e per spirito di amicizia partono dalla loro città per raggiungere qualsiasi località anche nel nostro “profondo nord”.  Hanno partecipato ai raduni organizzati dal Lancia Classic Team a Rapallo, Lucca, Biella, Modena. A bordo della loro Montecarlo, hanno percorso circa 200.000 Km …

Giuseppe non è nuovo a imprese epiche: in gioventù, appena finita la guerra, con la sua moto visitò le Dolomiti, ricordiamoci all’epoca non c’era l’autostrada, molte strade erano “bianche”, altro che andare a North Cape con le autostrade, le aree di sosta organizzate e l’auto comoda e silenziosa!

 

Ma torniamo a Campobasso: grazie alla passione e costanza di Donato e Massimo, animatori di questo modello della “Favolosa Lancia”, è iniziato il bel viaggio verso il Molise.

Mia moglie e io, su una Beta coupè 1600 in colonna assieme a due Montecarlo, una berlina e una spider “America”. Ecco iniziata la nostra avventura, il clima è ottimale per viaggiare senza condizionatore, ma è necessario imparare subito a dosare l’apertura dei finestrini, mi accorgo che è un’arte calibrare l’aria per avere il giusto equilibrio tra rumore estero e ventilazione dell’abitacolo.

Emergono forti le sensazioni che le auto moderne ci tolgono: il profumo dell’erba, l’odore dell’aria fresca e il riscaldarsi del viso e delle braccia sotto il sole primaverile. 

 

Da ragazzo apprezzavo molto la sportiva Montecarlo, la signorile coupè e l’avanguardistica HPE . Finalmente, dopo alcuni lustri, ho potuto così guidare un coupè 1600. Sotto il cofano il motore Lamperti, trasversale e con la tradizionale trazione anteriore ha classe da vendere con 4 freni a disco, sedili in velluto e una strumentazione molto completa: contagiri, pressione e temperatura olio, stato di carica della batteria, temperatura del liquido di raffreddamento. Particolare curioso è rappresentato dallo strumento per la misurazione del livello dell’olio motore, azionato da un pulsante. A questo si aggiungono le varie spie: azionamento freno a mano, indicatori di direzione, starter aria azionato, carica generatore elettrico e molte altre ancora!

 

Scopro durante il raduno che questa è una primissima Beta prodotta nel 1973 e quindi caratterizzata dal fondo del contagiri e tachimetro di colore giallo! Siamo come dicevo nel 1973. Anno caratterizzato dalla crisi petrolifera, vi ricordate le misure di austerità? Circolazione a targhe alterne e l’obbligo di chiusura dei cinema e dei ristoranti dopo le undici, furono le misure governative adottate per contrastare la crisi in atto. La Lancia dal canto suo propone un modello di vettura che definirei “ottimista”: cilindrata più elevata rispetto alla media dei tempi: 1600cc, con consumi più bassi grazie al propulsore molto elastico e con un cambio a cinque rapporti, non comune alle vetture dell’epoca. Si riesce a viaggiare in quarta e quinta senza alcuna difficoltà affrontando anche le salite appenniniche senza sforzare il motore. La Beta coupè “pronipote” della Flavia Pininfarina risulta più silenziosa proprio grazie alla quinta marcia. La Lancia da sempre innovativa, nonostante il momento storico sfavorevole, produsse queste vetture traendone un immenso successo.  

Ma torniamo al viaggio, dopo circa 650 chilometri percorsi in dieci ore con le doverose pause gastronomiche e di doveroso riposo siamo arrivati alla nostra meta. Non avevo mai visitato il Molise, lasciata l’autostrada a Termoli, abbiamo percorso la statale 47. Splendido il tragitto sulla strada sopraelevata sul lago artificiale di Guardialfiera.  Verso Campobasso abbiamo incontrato paesini arroccati sulle pendici di alture, tanto belli da sembrare presepi.

Finalmente all’entrata di Campobasso è avvenuto l’incontro con l’amico Giuseppe.

Tra gli appuntamenti più significativi del 5° raduno Lancia Beta sono stati sicuramente la visita al Castello di Monforte e ai resti della città Romana di Altilia.

La fortezza possente e ben conservata domina la città, oggi ospita il sacrario dei soldati di Campobasso deceduti nelle due guerre mondiali.

E’ stata molto interessante la visita ad Altilia, città fortificata dell’antica Roma, cinta e protetta da alte mura, lungo le quali erano disposte delle torri di avvistamento. Non è una meta turistica molto conosciuta, ma sicuramente è tra le più interessanti e storicamente importanti zone archeologiche del nostro Paese.

 

Lunedì 30 aprile siamo ripartiti, un fantastico viaggio, interrotto da una simpatica deviazione a Pedaso dove abbiamo assaporato le prelibatezze di mare. Di fatto abbiamo creato il vero binomio “mari e monti”. Senza accorgerci abbiamo percorso chilometri e chilometri e la Beta è stata una grande compagna di viaggio! Tutte le vetture che hanno partecipato al raduno hanno fatto rientro alle proprie abitazioni dopo aver percorso mediamente 1600-1700 chilometri in un weekend. Grazie Lancia Beta! Il prossimo appuntamento, il sesto raduno Lancia Beta, si terrà a …… eh no, gli organizzatori lo sveleranno prossimamente!

 

Michele Pellegrini